domenica 26 marzo 2017

Dal racconto al teatro: la Ragazza del Sabato Sera - Giada Bianchi


La Ragazza del Sabato Sera- Giada Bianchi

SCENA 1

Interno. Sulla porta di casa. Notte

Moglie, annoiata con vestito bianco. Marito fuma una sigaretta. Anna in piedi rivolta verso la coppia.

Moglie in modo irritato “Allora. D’accordo come sempre. Come tutti i sabati.”

Marito gentilmente “La piccola dorme, non si preoccupi signorina Anna, guardi la televisione

(indicando lo schermo del televisore), si metta su un disco… (indicando il giradischi) comunque stia tranquilla, la piccola non disturba”

Anna imbarazzata “Va bene grazie mille, Buona serata e divertitevi”

Marito e moglie escono dalla porta di casa
SCENA 2

Interno del salotto.

Anna chiude la porta, si appoggia con la schiena alla porta ridacchiando. Si incammina poi verso il salotto osservando ciò che la circonda: i libri accatastati sui mobili in modo disordinato, i posa ceneri pieni, i tappeti sporchi. Anna osserva il tavolo da lavoro completamente nascosto da carte e riviste di ingegneria.

Anna “Quella non gli porta rispetto, il tavolo non dovrebbe lasciarglielo così. Non si rende nemmeno conto della fortuna che le è capitata.” Si siede sulla poltrona.

Anna “Questo odore di Vermut poi è insopportabile, non fa altro che bere.” (si alza e va ad aprire la finestra). “Per di più è sempre lui che si preoccupa per la bambina. Probabilmente è l’unica ragione che li tiene ancora insieme. Non si merita un uomo così.”(Si risiede sulla poltrona, si accende una sigaretta e inizia a fumare) “Uno di questi sabati, Anna, glielo devi dire. Non puoi più tenertelo dentro e poi si capisce che anche lui prova qualcosa. O magari si prende solo gioco di una ragazzina di vent’anni. Non importa…”

Anna prende un libro e inizia a sfogliarlo e squilla il telefono


SCENA 3

Interno casa.

Marito ubriaco (voce esterna) “Come va? Tutto bene? Perché sta zitta? La piccola non si sveglia, lo sa… Arriviamo tra mezz’ora.”

Anna “Va bene, grazie”

Marito “Si certo, bene. Bene, a tra poco”

Finisce la telefonata, Anna riaggancia il telefono e riprende a leggere il libro.
SCENA 4

Interno casa. Corridoio 

Sente un rumore indistinto, si alza dalla poltrona e si dirige verso il corridoio, cerca l’interruttore, accende la luce. Il corridoio ha una porta sul lato sinistro e due sul lato destro. Apre la prima porta di destra e vede la camera da letto disordinata, come il salotto, con due letti separati. Apre la porta di sinistra ed esce un gatto miagolando. La stanza è illuminata da una luce esterna. Anna entra nella stanza semibuia dove riconosce giocattoli e fotografie della bambina. Avanza fino ad arrivare al lettino della bambina. Si allunga per scoprire il viso della bambina dal lenzuolo, sfiorandole la guancia. La testa si gira scoprendo il viso di una bambola che spalanca le palpebre mostrando gli occhi scuri di vetro.

Anna urla.  

La bambola ripiega la testa chiudendo le palpebre. 

SCENA 5

Interno casa. Salotto 

Anna esce dalla stanza tremando e ritorna verso la poltrona senza sedersi dove si accende un’altra sigaretta.

Anna “Ma a cosa serve tutto questo? Le telefonate, le raccomandazioni… e io a cosa servo qui?

Devo andarmene… Dovrò dirlo a qualcuno… o forse meglio di no… dov’è il cappotto?” (prende il capotto, esce chiudendo la porta ma lasciando le luci accese, scende di corse le scale)

SCENA 6

Interno. Pianerottolo e scale

Mentre scende le scale si ferma. Anna guarda verso la porta dell’appartamento.

Anna “Ma come è possibile?”

Esce dal portone e attraversa la strada. Si ferma sul marciapiede per riprendere fiato guardando verso la finestra. Si sistema il cappotto per ripararsi dalla lieve pioggia e riprende a correre.

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