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venerdì 19 maggio 2017

Videointervista: Una nuvola d'ira




Edoardo Graziani as Arpino

Laura De Franceschi as intervistatrice





SCENA UNO



Interno-giorno-biblioteca



(Arpino alla libreria, guarda i libri e ne sceglie uno, legge. Intervistatrice arriva e sceglie un libro, lo sfoglia. Nota Arpino e lo guarda stupita)



I: "scusi ma" (Arpino si gira) "...Ma lei è Arpino"



(Espressione di sorpresa) A: "Sì, sono io, mi dica"



I: (si avvicina ad Arpino appoggiandosi alla libreria) "No perché, sto facendo un progetto scolastico e sarei interessata a farle delle domande"



A: Ci vorrà molto per quest'intervista?



I: Questione di una decina di minuti! (Intervistatrice sorride ad Arpino e Arpino invita a sedersi) A: d'accordo sediamoci



FINE SCENA UNO



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SCENA DUE





(Intervistatrice e Arpino seduti in biblioteca uno di fronte all'altro con un caffè e dei libri sul tavolo)



I: (prende appunti per intestazione del progetto) Mi dia qualche istante per preparare il tutto (intanto scrive). Si starà chiedendo che tipo di domande potrei farle...



A: No beh sono abituato a queste interviste... (intervistatrice finisce di scrivere) ... mi dica pure.



(Domande e risposte)

1)    Lei visse negli anni Sessanta e ad avere la maggioranza era il partito di sinistra e questo credo abbia influenzato la mentalità dell'epoca. Lei nel suo libro infatti accusa fortemente attraverso ironia e contrasti l'ideologia comunista. Non crede sia stato un azzardo scrivere un libro che metta in cattiva luce il partito?

1) No, non credo affatto che sia stato un azzardo criticare il partito. Ho scritto il mio libro per andare contro la mentalità comunista e denunciare i principi di questo sistema perché, per quanto mi riguarda, ritenevo necessario esprimere un’opinione che fosse differente da quella comune.



2) Quindi è per questo che ha ricevuto tante critiche?

Sì, ho ricevuto moltissime critiche, ma era prevedibile vista la situazione.  In primo luogo il libro fu molto criticato dal partito comunista ovviamente, viste le accuse mosse contro di loro.

Inoltre il libro è stato accusato di eccessivo surrealismo, che in realtà era voluto proprio per far risaltare l’assurdità dei fondamenti comunisti. Infine un’altra critica fu quella che vedeva il messaggio del libro come qualcosa di troppo utopistico.



3)Tra le critiche che le sono state mosse ce n’è una riguardo alla scelta di porre al centro del romanzo un triangolo amoroso: perché ha voluto inserire nel romanzo proprio questi tre personaggi?

3) In questo romanzo ho voluto rappresentare in maniera allegorica i difetti e le disillusioni della società della mia epoca attraverso le caratteristiche e le peculiarità dei tre personaggi. La storia infatti parla di questi due coniugi, Matteo e Sperata, che insieme ad un loro amico e amante di Sperata, Angelo, condividono l’ideologia comunista che cercano di mettere in pratica nella vita reale. Reprimono i sentimentalismi e disprezzano il capitalismo e quindi nonostante il protagonista sembri essere a conoscenza della relazione tra i due non traspare alcun tipo di contrasto o gelosia tra di loro. Solo quando Matteo viene ricoverato per un’ulcera l’illusione ideologica in cui avevano deciso di vivere inizia a sgretolarsi. Il tutto culmina con la fuga e successiva morte di Matteo che non riesce più a sostenere questo stile di vita.





4)   A proposito del finale: mi ha lasciato sorpresa la morte di Matteo, perché proprio questa scelta?

Ho voluto scrivere questo finale per far intendere che la società descritta nel libro, di conseguenza una società rappresentante il pensiero comunista, non è qualcosa su cui basarsi, è surreale. Ho cercato di raffigurare in questo finale l’inconsistenza dei valori comunisti ed è appunto solo con la morte di Matteo che l’utopia in cui cercavano di vivere cessa di esistere e tornano alla realtà.



5) Cosa significa "una nuvola d'ira" per lei? Perché ha scelto questo titolo?



Allora, una nuvola perché descrive qualcosa che si accumula, puoi vedere che grava su di te ma decidi di ignorarla. Alla fine quando si scatena la tempesta non puoi più fare nulla. “Ira” invece rappresenta la rabbia repressa che prova Matteo, l’unico sentimento che guida lui e gli altri personaggi per tutto il libro.



I: Direi che abbiamo finito, non ho altre domande da farle. E grazie per la sua disponibilità. (Arpino annuisce e ringrazia) non è che potremmo fare una foto? (Arpino annuisce e risponde positivamente) grazie mille.



(Una comparsa scatta la foto con cellulare dell'intervistatrice e le restituisce il telefono)



FINE SCENA DUE



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SCENA TRE



(Arpino e l'intervistatrice si alzano si stringono la mano e si incamminano verso l'uscita della biblioteca)





FINE


Laura De Franceschi
Francesco Fraviga
Martina Ghilardi
Edoardo Graziani
Alessia Lanceni