martedì 11 aprile 2017

Il Talento Umano



                                                                         SCENA 1

(Mattina. Ufficio.)

Tarmini (vestito con giacca e cravatta stretta, nodo puntato contro la gola. Osserva il corridoio. Silenzio. Si ritira nell’ufficio. Splanca la finestra e guarda fuori. Ha un brivido e richiude la finestra. Riflette a voce alta)

Tarmini Tutte le mattine è sempre la stessa storia. E’ colpa di questo malessere... Tutta colpa dei miei dipendenti, che appena mi vedono se la danno a gambe levate. Eppure io non sono mai stato un tiranno, ho dato solo due elementi da seguire per lavorare serenamente: il RISPETTO e il SENSO DEL DOVERE. Non voglio essere giudicato capo né tanto meno causare timori... Quanto mi piacerebbe vedere degli occhi sinceri! Ah, la mattina che periodo difficile... (sospira)

(Entra Cesare Baldini, ideatore e responsabile della pubblicità. Sbuffa mentre si siede sulla poltrona)

Baldini Buongiorno direttore... Hai letto l’articolo di J. su "La Stampa"? E hai sentito delle scarpe X? L’ometto disegnato solo per metà è una buona trovata. Noi, con questi inchiostri, cosa vuoi che possiamo fare? Comunque hai fatto male a non venire con me al cinema, ieri sera. Il film era buono e la pizza che ho mangiato dopo meritava davvero. E... Sai che la Pina, la ragazza del mio ufficio, deve essere cotta di te? Quando ti vede diventa rossa e scappa via. Ma stando chiusi otto ore in questo pollaio come si può combinare ancora con le donne? Se hai tempo di parlare di lavoro chiamami, ho qualche discreta idea per Natale. Per esempio tingere il vostro taccuino con l’inchiostro Kappa, non ti pare una buona pensata?

Tarmini Tu hai troppe idee, ragazzo. Peccato che non si sia così piccoli...


Baldini (cantilenando) Scherza coi mostri e lascia star gli inchiostri...

Tarmini Bene, ora ho da fare. Ci vediamo più tardi.

Baldini Bene, vado a fare anch’io qualche scarabocchio. Con la Pina. Ti prendo un attimo il giornale.
(esce)

 SCENA 2

Tarmini (da solo nel suo studio; riflette a voce alta) Lo devo licenziare, adesso basta... Risparmierei un milione e mezzo all’anno... spostando la Pina in segreteria mi risparmierei un’assunzione da mezzo milione. Poi metto l’archivio nel suo ufficio e così sarebbe più vicino al mio ufficio e sentirei ciabattare meno durante il giorno su e giù per il corridoio. Devo obbligarlo a dimettersi, ormai qui dentro è solo un motivo di disordine... Pensa solo alle ragazze, a divertirsi, al cinema... Lavora con troppa disinvoltura... La fabbrica deve risparmiare assolutamente quei cinque milioni per il bilancio, e solo lui ne copre un milione e mezzo... Devo assolutamente riuscirci per il bene dell’azienda. Se non ci dovessi riuscire il commendatore arriccerebbe il naso... Cesare è giovane, gli farà bene un po’ di cambiamento... Magari esaminando il dossier delle attività del suo ufficio mi verrà l’ispirazione...

(Esamina attentamente il dossier; dopo un po’ si alza e va verso la porta. La socchiude e guarda fuori. Ci sono cinque persone che lo guardano impaurito. Torna a sedersi.)

E’ qui da poco più di due anni e va d’accordo con tutti... Buon camerata ma qui non siamo in caserma. E poi perché Cesare dovrebbe essere trattato in modo diverso dagli altri? Devo risparmiare quel milione e mezzo, devo lasciare fuori l’amicizia... Macché amicizia, tutt’al più devo escludere la simpatia. Quel milione e mezzo.... Se ci riuscissi, chissà la faccia che farà il commendatore. Non posso contare su quell’idiota di amministatore, devo fare tutto da solo perché se il commendatore dovesse prendere in mano le briglie è probabile che farà un repulisti. Quel milione e mezzo...

(Ricomincia a rileggere il fascicolo. Va a sciacquarsi le mani e poi ritorna)

Tarmini Mannaggia a quel Cesare! Non usa mai le frasi scelte per scrivere le lettere, sono troppo personali e informali. Non va bene, non va bene... L’unico suo scopo è sfoggiare la sua abilità di propaganda... Vediamo un po’ i conti.... (digita delle cifre sulla calcolatrice) Cosa vedono i miei occhi... Le sue spese corrispondono alla metà di quelle della segreteria! Ma adesso basta, perché se continua così quello che ci rimetterà la faccia sarà il suo superiore, cioè il direttore, cioè io!
(getta sulla scrivania il dossier)

SCENA 3


Baldini (entra) Esci?

Tarmini No. Anzi resta qui un po’ con me... Ti devo parlare...

Baldini Guai?

Tarmini

Baldini Ho capito. Arriva il commendatore.

Tarmini Esatto, comincia l’anno delle economie. E tu non ti sei ancora reso conto di come vanno le cose... Ho rivisto le spese che hai fatto per la pubblicità... Sono altissime, il commendatore non si divertirà affatto a fine anno...

Baldini Ma anche le vendite sono aumentate... Anche se non so chi compri ancora questo inchiostro...

Tarmini Non mi stupirei se il commendatore a fine anno rivedesse le nostre stesse posizioni... Capisci? Qualcuno, dopo l’analisi del bilancio, dovrà stringere la cinghia...

Baldini Allora è una crisi!

Tarmini Ma no, ma no... E' solo la preoccupazione di tenersi nei giusti binari... Anche se tu giudichi la “Gabbiano” una vecchietta paralitica, come azienda artigianale noi siamo una delle più avanzate... Potremmo andare avanti con un solo ragioniere, e invece ci possiamo permettere un ufficio pubblicità.

Baldini Se lo dici tu...

Tarmini Ragazzaccio caro, non sei mai troppo stufo di questi inchiostri, vero?

Baldini Dai ti offro un aperitivo... andiamo  (si vestono per uscire: cappotto e cappello)



SCENA 4

(Bar)



Tarmini Qual era quella tua idea per Natale?

Baldini Scrivere i biglietti d’auguri con l’inchiostro Zeta. Non ti va? Un bel disegnino, con una mano che tiene una penna d’oca...

Tarmini Troppo vecchia, siamo in tempi di pubblicità subliminali e tu ragioni ancora in termini di orario ferroviario.

Baldini Siamo anche in tempi di penne a sfera e noi fabbrichiamo inchiostri da segretario galante.
Pensa a cosa si potrebbe fare se si dovesse pubblicizzare creme di bellezza o carni in scatola.

Tarmini Sei giovane. Aspetta di avere i miei quarant’anni.

Baldini Tu te la prendi troppo. Prima o poi affogherai in questi maledetti inchiostri.

(Brindano con il Vermut) Alla nostra!

Tarmini Se avessi io i tuoi anni, mio caro, non starei a dormire in una vecchia poltrona come la “Gabbiano”.

Baldini Ci vediamo oggi.

(Sorridono e si salutano)

SCENA 5

(Mattina. Ufficio)



Tarmini Ok... Quello che devo fare è convincere il commendatore, parlare seriamente con Cesare, ottenere l’automobile in dotazione a fine anno... D’altronde un direttore senza automobile è una penna senza inchiostro, dicevano... Sono sicuro di farcela! Ma ora viene la parte più difficile.... chiamare il commendatore...

(inizio chiamata)

Commendatore Pronto?

Tarmini Pronto. Buongiorno, sono Tarmini...

Commendatore Come sta andando l’azienda? Sta pareggiando il bilancio come avevo chiesto?

Tarmini Sì, ci stiamo provando, infatti...

Commendatore Mi raccomando, mi ha dato la sua parola non si tiri indietro e non trovi scuse!

Tarmini Non si preoccupi, ho pensato a una linea guida che potrebbe essere la migliore...

Commendatore Mi dica, ha attirato la mia attenzione...

Tarmini Ora le spiegherò in breve il progetto che accennai poco fa. Si tratta dell’ufficio di pubblicità. Direi che è necessario rivedere la fisionomia. Baldini è un ragazzo esuberante, forse meno attaccato al lavoro, oggi, rispetto ai primi tempi... Inoltre è un ideatore e, stando alle nostre necessità, sfruttarne a pieno le doti. E’ giovane, ma al “Gabbiano” ha poche possibilità di trovare la sua strada... Povremmo lasciarlo libero, direi, se lei è d’accordo. Il disegnatore potrebbe continuare da solo sotto la mia sorveglianza e la sua direttiva, ovviamente. Inoltre vorrei pregarla di dare un’occhiata più solerte proprio alla pubblicità, se mi permette. Lei sa che è l’etichetta di un’azienda. Per Baldini proporrei questo: se si dimette dobbiamo trattarlo bene, come è nostra tradizione. Per conto nostro, ridimensionato l’ufficio pubblicità, risparmieremmo circa due milioni annui.

Commendatore (aspetta a rispondere) Senta, io non voglio grane. Non vorrei che Baldini mi facesse delle questioni... Ha famiglia, no?

Tarmini Sì, ma io ho parlato di dimissioni. E poi, lei sa che sono un suo amico, ma non posso preoccuparmi fino all’estremo delle situazioni famigliari dei miei dipendenti... Qui si è come in guerra: guai se il generale chiedesse a tutti i soldati il numero dei figli.

Commendatore (tono allegro) Va bene, faccia lei. Lei sa che io mi fido completamente. E quei due milioni mi paiono assolutamente ben trovati. Quindi siamo d’accordo: proponga a Baldini il nostro appoggio in futuro, naturalmente lo doteremo di referenze. Ne avrà bisogno, il mercato della pubblicità è così precario. Veda lei, insomma. Ho sempre stimato il suo talento umano. Dirigenti si nasce, ma quel talento lo si ha naturalmente... Glielo dissi fin dal primo giorno: lei ci sa proprio fare con gli uomini, ed è questo che l’ha portata dove l’ha portata. Mi tenga informato, ma per iscritto, perché questa sera sono impegnato con mia moglie a Sanremo. Sono sicuro che andrà bene con Baldini. E, mi raccomando, che non si possa mai dire che alla “Gabbiano” sono successe cose spiacevoli. M’intende?

Tarmini (si accascia sulla sedia molto più rilassata rispetto a prima) Va benissimo. Grazie mille ancora e a presto.

Commendatore A presto.

SCENA 6

(Ufficio, silenzio)

Tarmini Ok, il commendatore è sistemato, ora non mi resta che il lavoro più disagevole ma anche quello più eccitante.

(buio, Tarmini si avvicina alla finestra, vi appoggia la fronte e la ritira quasi subito. Entra Baldini: Tarmini è seduto dietro a una cartella colma di lettere da firmare)

Tarmini Devo farti un discorso confidenziale. Finisco qui, poi usciamo per un caffè. Puoi?

Baldini (stupito) Certo! Nessun problema!

(Dopo un poco)

Tarmini Ora possiamo andare ...

SCENA 7

(Bar)

Tarmini Prenderei un marsala, che ne dici?

Baldini Va bene.

Tarmini Come va in casa?
Baldini Bene grazie...

Tarmini Andiamo male, mio caro...

Baldini Male?

Tarmini Malissimo... Ti ho portato qui per una questione. E’ una questione di forma. E’ meglio che certe cose vengano dette al caffè, senza scrivanie di mezzo.

Baldini Lo dico sempre io.

Tarmini Giusto. Dunque: mi ha telefonato il commendatore. Questo “rivedere le posizioni” ci sarà. La “Gabbiano”, oggi come oggi, è sana e deve poterlo restare. Io non so, tu potrai aspettare, lo deciderai tu, io volevo solo parlartene amichevolmente...

Baldini (sogghignando) Avanti: vuole licenziarmi?

Tarmini Che dici! Non si tratta di questo. E comunque non in questa forma. Si tratterà di un rimpasto, siamo troppo piccoli per mantenere certi lussi. E’ il mercato che lo vuole... L’ufficio pubblicità sarà la prima cosa ad essere riveduta.

Baldini E io con lei, giusto?

Tarmini Non è per te, è per l’azienda.

Baldini Già già.

(bevono il loro marsala silenziosamente)

Tarmini Senti, mi metto nei tuoi panni. Credi che non mi dispiaccia perdere l’unico amico che ho in quell’inferno? Mi metto nei tuoi panni: tu hai famiglia, doveri, conosco anch’io tutta questa spirale. Parliamone realisticamente, da amici.

Baldini Che cosa vuoi che ti dca? Che scriverò al commendatore? Che voglio parlargli?

Tarmini (scuotendo il capo) No, non faresti che attirare l’attenzione su di te e faresti di una questione aziendale un caso personale. Questa è l’eventualità più spiacevole.

Baldini E allora?

Tarmini Ascoltami. Posso sbagliare ma io la vedo così, consideralo un discorso da amico. Puoi tu fai quello che vuoi, ascoltalo o no, decidi tu. Se ti dovessi dimettere entro il mese e senza aspettare la congiuntura favorevole, otterresti oltre alla liquidazione una somma extra. Se ti dimetti più tardi non so come sarà. Poi ti dico anche questo: prenditi questi soldi e vai in città più aperte, come Milano e Roma... In due mesi di autonomia vedrai che troverai qualcosa di buono, che corrisponda ai tuoi veri interessi. Siamo intellettuali e tu sei più giovane di me... Perché vuoi perdere tempo con questi inchiostri? Tu hai una vita davanti, puoi trovarti un posto che possa accoglierti nel migliore dei modi, che ti offra un lavoro più vicino alle tue esigenze, sia che sia un posto tranquillo, sia che sia dinamico. Il commendatore ti farà senz’altro delle ottime lettere di referenze. Per me è ora che tu batta le tue ali, da solo, in un posto meno angusto. Ripeto hai una vita davanti a te, non sprecarti per un’azienda di inchiostri. Vola amico, Vola!

Baldini (pensieroso) Se me ne vado, quanto prenderò? Di soldi intendo... Liquidazione, tredicesima, premio extra, dovrei arrivare più o meno a mezzo milione... No?

Tarmini Non so, ci dovrei pensare bene, ora non è il momento... Dovrei consultarmi anche con l’amministratore.

Baldini (sorride triste) Questa situazione mi mette un po’ a disagio... Non mi piacciono gli inchiostri, quindi vorrei anche andarmene, ma ho anche una paura matta. Io non posso stare nemmeno un mese senza guadagnare, ho delle bocche da sfamare.....

Tarmini Scusami se sembro inopportuno, ma questa è un’occasione che ti si offre per spiccare il volo nell’ambito della pubblicità e per cominciare la tua propria carriera. Prendilo come un esame. Non voglio forzarti, sei libero di decidere. Ed è anche per questo che ti invidio.

Baldini Certo, mia moglie sarà anche contenta, così non mi sentirà più brontolare per questi maledetti inchiostri.
 (pausa di silenzio per riflettere e per distendere l’animo teso di Tarmini)

Tarmini Ripeto ancora una volta che ti invidio, ma mi spiace molto perderti... Avrai fortuna, ne sono certo. Intelligente, preparato, pieno di idee come sei, ti manca solo un po’ di discernimento... Quel talento è necessario per manovrare tra le persone. Ma imparerai, hai tanto tempo davanti a te...

Baldini Massì, anno nuovo, vita nuova. Forse è proprio ora di far fagotto.

Tarmini Mi raccomando... Tutto questo deve rimanere tra noi.

Baldini (sorridente) Ma certo, stai tranquillo e grazie ancora!

(Si abbracciano. Tarmini dà una pacca sulla spalla a Baldini)

SCENA 8

(Ufficio: Tarmini è alla scrivania. Silenzio)

Tarmini Tutto questo mi pare un colpo di spada nel burro... Quel ragazzo è veramente troppo buono... Ma ora devo pensare al discorsetto da fare al disegantore dell’ufficio pubblicità. E’ necessario che si sappia che d’ora in avanti avrebbe lavorato a stretto contatto con il direttore stesso, anche se al direttore non piaceva tanto il suo modo di insegnare un po’ antiquato. Forse è anche un modo per tenere sotto controllo il suo carattere burrascoso. Sì, sì è proprio il percorso migliore! Però a tutto questo ci penserò domani, che ultimamente è stato un periodo pesante...





Susanna Arioli

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