mercoledì 24 maggio 2017

Arpino e la letteratura statunitense

Si ringrazia la LIUC con la quale gentile collaborazione il seguente materiale è stato realizzato.

E' stato Arpino Giovanni largamente influenzato e ispirato dalla letteratura statunitense del XIX e del XX secolo?
Relazione di Martina Ghilardi e Erika Checchin, 4BL e 4AL

La presente relazione intende illustrare un percorso di ricerca svolto intorno alla figura di Giovanni Arpino e alla sua produzione letteraria a partire dall'analisi di alcuni testi di sintesi fondamentali : Rolando Damiani 2005, Massimo Romano 1974, Gaetana Marrone e Paolo Puppa 2007 e dell'articolo “Interpretazioni di un carattere nazionale: dall'Italia all'America con Giovanni Arpino”.
Ci siamo interrogate riguardo al rapporto tra Arpino Giovanni e la letteratura statunitense del XIX e XX secolo ed in particolar modo sull'influenza che quest'ultima ha avuto sulle opere dell'autore, soffermandoci su Ernest Hemingway e Edgar Allan Poe.
Tramite la lettura e analisi dei testi di sintesi “Encyclopedia of italian literary studies” a cura di Marrone e Puppa” e “Le Opere scelte” curate da Rolando Damiani abbiamo riscontrato quanto Arpino sia stato influenzato dallo scrittore statunitense Hemingway. Nel primo testo viene esplicitato attraverso l'utilizzo dell'espressione “Overtly influenced” l'influsso che Hemingway ha esercitato su Arpino,nell'opera di Damiani è invece presente l'articolo satirico di Arpino intitolato “Hemingway a Venezia” tramite il quale l'autore si finge il romanziere anglofono per criticare l'italia di fine anni '60. Abbiamo poi approfondito, tramite le constatazioni di Massimo Romano nel suo “Invito alla lettura di Arpino”, il ruolo chiave che ha giocato Hemingway nelle matrici stilistiche e tematiche dei romanzi dell'autore istriano. Romano aggiunge e sottolinea che la narrativa statunitense di Hemingway lo  “ha avvicinato al gusto picaresco e avventuroso” e fu per lo scrittore piemontese “indicazione di ritmo”. Come nelle opere dell'autore statunitense, così nella prima opera di Arpino “Sei stato felice Giovanni”, il realismo gioca un ruolo fondamentale, dove l'attenzione è incentrata soprattutto sulle contraddizioni interne del personaggio e dove come in Hemingway troviamo la scelta di un vocabolario assolutamente quotidiano.
Altra importante fonte d'ispirazione, come ci hanno suggerito le fonti di Romano, Marrone e Puppa, è stato, per Arpino, Edgar Allan Poe con il suo stile di carattere grottesco e romanzesco. Tale influenza è molto forte nel romanzo Arpiniano del 1966 “Un'anima persa”, dove la follia e la complessità dell'animo umano tipiche di Poe detengono il ruolo di protagoniste. Queste tematiche che risultano essere ovattate in tutto il corso dell'opera esplodono nel finale destabilizzando il lettore, così come ne “La rovina della casa degli Usher” di Poe, qualcosa di nascosto e terribile esce allo scoperto attraverso l'apertura di porte, unici mezzi per poter liberare la realtà in ogni suo aspetto. Abbiamo potuto comprendere così l'importanza della corrente letteraria statunitense del XIX e  XX secolo nei lavori di Arpino Giovanni.
Attraverso la lettura dell'articolo “Interpretazioni di un carattere nazionale:dall'Italia all'America con Giovanni Arpino”, abbiamo inoltre scoperto come l'autore abbia ispirato e influenzato a sua volta il mondo americano. Abbiamo quindi posto la nostra attenzione sulla relazione tra Giovanni Arpino e il mondo cinematografico e letterario statunitense. L'esempio più lampante del suo ascendente in questo ambito è la pellicola “Scent of a woman” di Martin Brest del 1992, direttamente ispirata al romanzo “Il buio e il miele” di Arpino, primo di un lungo filone di film incentrati sul rapporto tra un giovane e un adulto tra cui compare anche “L'attimo fuggente” di Peter Weir. Per quanto riguarda l'ambito letterario sempre dalla lettura del sopracitato documento ci siamo accorte che possiamo trovare analogie tra Philip Roth, autore della “Pastorale americana” e Giovanni Arpino. In entrambi vi si può trovare l'idea secondo cui l'autore del '900 debba raccontare la realtà dei fatti, soprattuto nelle sue connotazioni più negative. É sotto questa luce che Arpino nel 1980 pubblica “Il fratello italiano”, considerato il suo scritto più nero dove la vendetta è il filo conduttore della trama.
Possiamo concludere dicendo che Arpino è stato tanto influenzato dalla cultura statunitense quanto lui stesso ha fatto con quest'ultima. Elementi comuni sono infatti l'utilizzo del linguaggio quotidiano, il genere e le tematiche delle storie e i loro protagonisti.
Bibliografia: Damiani Rolando, Arpino Opere scelte, Milano,Mondadori, 2005. Marrone Gaetana,Puppa Paolo, Giovanni Arpino, in: Encyclopedia of Italian literary studies, Routledge, 2007. Romano Massimo, (1974), Invito alla lettura di Arpino, Milano, Mursia. Articolo “Interpretazioni di un carattere nazionale:dall'Italia all'America con Giovanni Arpino”.

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