venerdì 19 maggio 2017

Videointervista Arpiniana: Un'anima persa


PERSONAGGI

Edoardo: Professore.

Stefano: Ingegnere Calandra.

Aurora, Martina, Patrizia: Intervistatrici.



SCENA 1

Countdown bianco e nero.



SCENA 2

Titolo: ANIMA PERSA. (tratto dal film)



SCENA 3

Martina: camicia nera.

Sfondo: interno, lim, foto di una villa dall'esterno.



Martina: Tino è un ragazzo orfano che si trasferisce a Torino a casa degli zii per svolgere gli esami di maturità. Durante la sua permanenza nella casa, entra in contatto con il Professore, il fratello schizofrenico dello zio Serafino Calandra, che poi si scoprirà essere lo zio stesso.



SCENA 4

Martina: voce fuori campo.

Stefano: seduto, maglione nero.

Sfondo: interno, lim, foto di uno studio con molti libri.



Martina: Buongiorno ingegner Calandra, iniziamo subito con le domande?

Stefano: Certamente.

Martina: Come si definirebbe in tre parole?

Stefano: Ne quid nimis.



SCENA 5

Martina: voce fuori campo.

Edoardo: vestaglia blu.

Sfondo: interno, cantina.



Martina: E lei come si definirebbe in tre parole?

Edoardo: Uno, nessuno, centomila.



SCENA 6

Aurora: voce fuori campo.

Stefano: seduto, maglione nero.

Sfondo: interno, lim, foto di uno studio con molti libri.



Aurora: Chi è lei davvero?

Stefano: Io sono l'ingegner Calandra, perchè questa insolita domanda?



SCENA 7

Aurora: voce fuori campo.

Edoardo: vestaglia blu.

Sfondo: interno, cantina.



Aurora: E lei chi è?

Edoardo: Io sono un conglomerato di svariate entità, incoerenti e indipendenti. Io sono ciò che l'uomo nasconde, uno scherzo della natura, e quando la natura inventa uno scherzo lo costruisce alla perfezione, fino all'ultimo più atroce ingranaggio.



SCENA 8

Patrizia: voce fuori campo.

Stefano: seduto, maglione nero.

Sfondo: interno, lim, foto di uno studio con molti libri.



Patrizia: Da cosa è nata la sua passione per gli insetti?

Stefano: La passione di mio fratello intende? Beh, nacque durante un viaggio in Africa. Prima di allora aveva sempre avuto timore di quegli esseri, poi un giorno cadde in un formicaio e venne come ipnotizzato da essi. Ora passa le giornate a riprenderli e ad osservarli, ed è anche molto talentuoso nel farlo. Io, a differenza sua, non li sopporto, e la sola vista mi irrita.



SCENA 9

Patrizia: voce fuori campo.

Edoardo: vestaglia blu.

Sfondo: interno, cantina.



Patrizia: E la sua?

Edoardo: Mi piacciono perché sono decorati con migliaia di tonalità, di colori splendidi, che spesso restano nascosti finché non li osserviamo sotto una lente di ingrandimento. Li riprendo per tutta la durata della loro vita, perché è l'unica che posso osservare indisturbato. Io mi immedesimo in loro, sono uno di loro. (suono della vespa)



SCENA 10

Stefano: piedi che si muovono.

Martina: voce fuori campo.



Martina: Mi scusi ma cos'è questo suo strano tic?



Stefano: seduto, maglione nero.

Sfondo: interno, lim, foto di uno studio con molti libri.



Stefano: (schiaccia per terra) Non vede quanti insetti ci sono? Mi scusi ma mi disturba molto la loro presenza.



SCENA 11

Patrizia: camicia nera.

Sfondo: interno, lim, foto di una villa dall'esterno.



Patrizia: L'ingegnere ha risposto così alla nostra domanda, perché, nonostante la sua composta personalità, non riesce a nascondere ciò che è davvero.



SCENA 12

Aurora: voce fuori campo.

Stefano: seduto, maglione nero.

Sfondo: interno, lim, foto di uno studio con molti libri.



Aurora: Perché ha mentito sul suo lavoro?

Stefano: Mah, mi dica lei, perché lavorare? Per chi? Per cosa? Non avendo un figlio, uno scopo, neppure un vero interesse professionale. Mia moglie però non deve sapere tutto ciò, perché farle delle brutte sorprese? Galla vive in pace nella sua isola, sapermi al lavoro sono il sole e la luna del suo mondo parallelo.



Patrizia: voce fuori campo.



Patrizia: Perché nessuno può avere contatti con il professore a parte lei?

Stefano: Perché lui si esprime solamente attraverso di me.



Martina: voce fuori campo.



Martina: Qual'è il suo rappprto con sua moglie?

Stefano: Come ho già detto prima, mia moglie vive nel suo mondo, siamo abituati l'uno all'altra e il nostro matrimonio si trascina da gran tempo ormai. È proprio vero che l'uomo, nonostante le sue relazioni, torna sempre al suo stato di natura: la solitudine.



SCENA 13

Martina: voce fuori campo.

Edoardo: vestaglia blu.

Sfondo: interno, cantina.



Martina: E per quanto riguarda lei professore?

Edoardo: Mia moglie? L'unica donna che conosco è troppo fragile e apprensiva per essere mia moglie.



SCENA 14

Aurora: voce fuori campo.

Stefano: seduto, maglione nero.

Sfondo: interno, lim, foto di uno studio con molti libri.



Aurora: E con suo nipote Tino?

Stefano: Io stimo molto Tino, diventerà un grande uomo, a differenza mia.



SCENA 15

Aurora: voce fuori campo.

Edoardo: vestaglia blu.

Sfondo: interno, cantina.



Aurora: E con Tino?

Edoardo: È una strana creatura, troppo curiosa per i miei gusti. (guarda dentro la telecamera) Cosa vuoi Tino?! Cos'altro vuoi sapere di me Tino?! Non hai già scoperto abbastanza?!



SCENA 16

Patrizia: voce fuori campo.

Stefano: seduto, maglione nero.

Sfondo: interno, lim, foto di uno studio con molti libri.



Patrizia: Potrebbe dirmi che ore sono?

Stefano: (mostra il polso senza orologio) Mi scusi ma non lo so, non mi piace portare l'orologio al polso.



SCENA 17

Patrizia: voce fuori campo.

Edoardo: vestaglia blu.

Sfondo: interno, cantina.



Patrizia: Potrebbe dirmi che ore sono?

Edoardo: Orologi? Non pronunci quella parola, il solo pensiero del ticchettio delle lancette mi rende nervoso.



SCENA 18

Aurora: camicia nera.

Sfondo: interno, lim, foto di una villa dall'esterno.



Aurora: Nel libro viene citato che il minimo ticchettio degli orologi provoca al professore sudore e fremiti.



SCENA 19

Martina: voce fuori campo.

Stefano: seduto, maglione nero.

Sfondo: interno, lim, foto di uno studio con molti libri.



Martina: Lei si sente un'anima persa?

Stefano: Ci sono giorni in cui mi alzo dal letto e c'è tutto, le labbra per respirare, il corpo per avanzare, gli occhi per guardare. Manca solo l'anima.



SCENA 20

Martina: voce fuori campo.

Edoardo: vestaglia blu.

Sfondo: interno, cantina.



Martina: E lei, si sente perso?

Edoardo: L'anima è coscienza, e io ho perso la mia.



SCENA 21

Tutto nero.



Titoli di coda con presentazione personaggi.

Immagini tratte dalla video intervista.

Audio: canzone di sottofondo.



Tutto nero.

Audio: Edoardo canta la canzone del Professore.



Di colpo entra l'immagine dei gemelli che si fondono.

Audio: Suono che spaventa.


Aurora Aldrighetti
Stefano Currà
Patrizia Rabbolini
Edoardo Ramer
Martina Socrate

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